Previdenza complementare: ecco cosa serve alle generazioni future

Se ne è parlato a Roma in un incontro promosso dall’On. Walter Rizzetto lo scorso 5 novembre. Al centro una maggiore concorrenza tra fondi pensione, corsi di formazione obbligatori e adesione automatica alla previdenza complementare.

A giugno 2024, il totale delle posizioni nelle forme pensionistiche complementari è di 10,9 milioni, con un incremento del 2,3% rispetto alla fine del 2023 e, sempre nei primi sei mesi del 2024, sono stati raccolti complessivamente 7,1 miliardi di euro, con un incremento dell’8% rispetto al corrispondente periodo del 2023.

Un trend positivo che evidenzia l’interesse degli italiani verso strumenti di previdenza complementare, particolarmente utili per i più giovani. Ma è l'intero sistema Paese che non può prescindere dalla diffusione di una cultura previdenziale e la formazione assume un ruolo centrale in questo contesto, accompagnandosi alla domanda, proveniente direttamente dal mondo delle imprese, per lo sviluppo di una previdenza complementare più competitiva e quindi più accessibile, flessibile e attrattiva.

Tema centrale nell’incontro del 5 novembre “Costruire il Futuro: strategie e opportunità della Previdenza Complementare” promosso dall'On. Walter Rizzetto, Presidente dell’XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, volto a promuovere la consapevolezza previdenziale tra i giovani.

“Ho voluto fortemente questa iniziativa sulla previdenza complementare che rappresenta un importante strumento per affrontare le sfide che coinvolgono il nostro sistema previdenziale e che provengono innanzitutto dal calo demografico e dall’allungamento dell’aspettativa di vita. È importante discutere e mettere insieme ogni proposta per consentire a noi decisori politici le migliori iniziative. Al riguardo, siamo anche in attesa dei risultati dell’indagine conoscitiva sulle forme integrative di previdenza che si sta svolgendo al Senato presso la Commissione Sanità e Lavoro”, ha commentato l’On. Walter Rizzetto.

Importante infatti analizzare il potenziale di sviluppo della previdenza complementare come strumento per assicurare redditi sufficienti nella fase “non attiva” della vita dei lavoratori, ma anche come risorsa fondamentale per lo sviluppo economico del Paese. In quest’ottica i fondi pensione, quali investitori di lungo termine, sono in grado di finanziare progetti di crescita e iniziative infrastrutturali strategiche.

Tante le proposte e le soluzioni da poter mettere in campo, tra cui vale la pena ricordare l’introduzione di corsi obbligatori di educazione previdenziale e finanziaria integrati nei programmi scolastici e universitari, il superamento dei limiti alla contribuzione diretta dei familiari, la possibilità di chiedere anticipazioni legate alla genitorialità, la modifica delle scelte di default, che portano a favorire le linee dei Fondi Pensione a più basso rendimento atteso.