LA CAPITALE RIPARTE DAI GIOVANI I PROTAGONISTI DEL FUTURO

Intervista a Lorenzo Marinone, Delegato del Sindaco di Roma alle Politiche Giovanili

 

La città protagonista di una nuova primavera sociale ed economica dove i ragazzi sono al centro. Ecco i progetti e le iniziative per renderla veramente attrattiva per le nuove generazioni

 

Una prima battuta: Roma è una città per giovani?

“Roma è una città molto difficile, con dei costi di vita molto alti, ma è anche un luogo che sta ripartendo e puntando sui giovani. Tanti gli investimenti pubblici e privati per ridare centralità alla città. E molti i ragazzi che in questi anni hanno considerato Roma una città poco attrattiva sia dal punto di vista del lavoro che delle opportunità. Faticosamente ma con impegno, stiamo cercando di renderli protagonisti dello sviluppo sociale ed economico della Capitale.”

 

I processi di inclusione e integrazione partono dalla scuola e dall’università. Parliamo del tema di accessibilità ai sistemi e di pari opportunità di studio per tutti i ragazzi, a prescindere dal background sociale ed economico da cui provengono. Facciamo un punto? 

“Roma è una città difficile, con un territorio diviso in 15 municipi che si sviluppa a raggiera e all’interno degli stessi riscontriamo situazioni sociali ed economiche molto diverse. In uno studio fatto da ‘Mappa Roma – Le Mappe della Disuguaglianza’, realtà che studia la città dal punto di vista sociale, emergono dati interessanti ma anche preoccupanti. Per esempio, nel VI municipio, con il Pil più basso, l’aspettativa di vita è inferiore di tre anni rispetto al II municipio, quello con il Pil più alto. Questo è un dato pazzesco sul quale da amministratori locali dobbiamo riflettere e a cui dobbiamo dare risposte, prima di tutto di tipo sociale. Dobbiamo investire di più in maniera strutturale evitando investimenti ‘a pioggia’, coinvolgendo tutti gli attori – associazioni, rappresentanti del terzo settore e la cittadinanza che meglio conosce il proprio territorio. 

Stiamo lavorando molto anche con le università romane evitando la fuga dei neolaureati verso mete del nord Italia o addirittura estere. Vogliamo e dobbiamo rendere Roma una città più competitiva anche dal punto di vista lavorativo per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro. E per raggiungere questo obiettivo dobbiamo fare uno sforzo lavorando in sinergia anche con il privato. La Capitale deve diventare attrattiva per le eccellenze, per tutti quei giovani laureati, per tutti quei lavoratori specializzati che possono portare vero valore aggiunto alla nostra città. In questo processo due sono gli attori principali: da un lato le aziende, soprattutto quelle con grandi capacità di investimento, che possono valorizzare i giovani nel loro percorso lavorativo; dall’altro la politica che deve fornire gli strumenti necessari affinché questo avvenga.”

 

Anche lo sport e la cultura giocano un ruolo fondamentale. Quali sono le iniziative, tra quelle più recenti, a cui sempre più giovani dovrebbero prendere parte? 

“Molti i progetti che portiamo avanti con focus su sport e cultura, cercando di mettere al centro i giovani. Uno degli obiettivi che mi sono prefissato dall’inizio del mio incarico è stato proprio quello di rendere i giovani protagonisti della nuova primavera romana che stiamo vivendo. Dobbiamo sfruttare tutte le occasioni per mettere i ragazzi al centro, a partire dai grandi eventi quali il Giubileo o gli eventi sportivi internazionali. E per farlo dobbiamo partire dalla base. A questo proposito, abbiamo realizzato, per esempio, una card per tutti i neodiciottenni per usufruire del tpl in maniera quasi interamente gratuita – siamo stati il primo comune in Italia a fare questa scelta. Molti anche gli eventi culturali, concertistici e sportivi per cui la partecipazione dei giovani è agevolata con prezzi ridotti se non gratuita. Ne è un esempio l’evento con Carl Brave, che ha avuto un enorme successo. Su quel palco c’erano cantanti affermati così come tanti artisti emergenti romani che non sarebbero riusciti a raggiungere facilmente un pubblico di più di 20 mila persone senza il nostro aiuto. 

Il nostro obiettivo è anche quello di rendere i giovani protagonisti dal punto di vista imprenditoriale. In particolare, c’è un bando che sta riscontrando molto successo ‘L’isola che non c’era’ arrivato ormai alla terza edizione e di cui è appena uscita la nuova graduatoria. Il bando è rivolto alle associazioni e alle imprese di under 35 e per i vincitori viene messo a disposizione in ogni municipio uno spazio per portare avanti attività culturali e imprenditoriali. Allo stesso tempo stiamo investendo molto sulla musica. Abbiamo aperto due talent corner e ne inaugureremo altri tre a breve. Sono degli spazi pubblici dedicati ai ragazzi che hanno così la possibilità di avere un palcoscenico ed essere legittimati anche dal punto di vista strettamente burocratico a valorizzare la propria musica. Le prossime attività su cui ci impegneremo si concentreranno a Ostia e stanno già vendo un’importante eco mediatica.”

 

Tutte queste iniziative come contribuiscono a rendere più vivace e attivo il tessuto socioeconomico della città?

“Il nostro obiettivo non è raccogliere subito i risultati. Sarebbe sbagliato e troppo supponente. Stiamo iniziando a seminare, ma è un processo molto lungo e difficile che coinvolge tutte le parti sociali, il terzo settore e le forze economiche che devono lavorare insieme a noi su Roma. Solo così la città potrà essere migliore. Roma risultava la terzultima città per qualità della vita dei giovani, un costo della vita così alto e una qualità della vita così bassa incidono sulle scelte di studio dei ragazzi. Se da una parte vogliamo evitare la migrazione verso il nord Italia, dall’altra vogliamo che Roma diventi la prima scelta di tanti giovani che intraprendono un percorso universitario e poi lavorativo, e competitiva al pari delle altre grandi città europee e internazionali.”

 

Non dimentichiamoci della salute mentale. Disturbi alimentari, ecoansia, fallimento, violenza di genere o ancora dipendenze e body shaming, sono problemi che colpiscono molto i giovani di oggi. Proprio al riguardo avete dato vita all’importante progetto “A mente libera” dedicato ai giovani tra i 18 e i 30 e interamente gratuito. Come è andata? 

“È un progetto a cui sono estremamente legato, che abbiamo realizzato affrontando tante difficoltà burocratiche e amministrative, ma che ha avuto un successo incredibile. Nato come progetto pilota, ha ottenuto il rifinanziamento per renderlo strutturale. Obiettivo del progetto è portare l’attenzione su tutti quei ragazzi e ragazze che vivono situazioni di fragilità e sono dimenticati dalla pubblica amministrazione. Ragazzi che non parlano a casa delle loro difficoltà dei loro problemi ma che vorrebbero essere ascoltati da professionisti esterni. Chiedere ai genitori i soldi per una seduta psicologica è talvolta complicato e non tutti hanno la forza di farlo. Per questo abbiamo voluto offrire a questi giovani personale qualificato e una risposta concreta ai loro bisogni. Il progetto riparte con la riapertura delle scuole e ha come partner l’Università La Sapienza e, ovviamente, il nostro alleato Farmacap.”

 

 

Bio

Lorenzo Marinone nasce a Roma nel quartiere Monteverde, nel 1993 e dopo aver frequentato gli studi classici, si laurea in Comunicazione e Marketing all’Università di Roma Tre. A 20 anni viene eletto Consigliere Municipale nel Municipio XII di Roma nelle fila del Partito Democratico diventando di fatto il più giovane consigliere nominato nella città di Roma. Nel 2014 fonda insieme ad altri il Gruppo Giovani Democratici del Municipio XII, gruppo che diviene ben presto fonte di idee, iniziative e progetti sul territorio, tutti tendenti ad avvicinare i giovani al panorama politico locale. Viene eletto nel 2021 Consigliere Capitolino del PD e delegato dal Sindaco per le Politiche Giovanili di Roma, da allora porta avanti una serie di iniziative su vari temi come la rigenerazione urbana, la mobilità, il tema dei rifiuti e ovviamente, primo su tutti, il tema delle politiche giovanili.