APPROVATA ANCHE LA SESTA RATA: OK DALL’UE PER 8,7 MILIARDI 

Verso il 2026: vediamo insieme i traguardi della Missione 5 del Pnrr

 

Più autonomia, dignità e innovazione per le persone con disabilità e vulnerabili. Ecco le misure di inclusione e coesione per un’Italia più equa 

 

Il 2026 è ormai vicino, manca poco più di anno per il completamento dei progetti finanziati dal Pnrr. L’Italia si è dimostrata virtuosa arrivando, addirittura, alla richiesta di pagamento e all’ok della sesta rata. E proprio ai numerosi investimenti inseriti nella sesta rata si aggiunge il varo delle misure dedicate alle persone con disabilità e agli anziani non autosufficienti. 

 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) rappresenta una risposta strategica alle sfide economiche e sociali amplificate dalla pandemia, che oggi ci sembra così lontana ma di cui paghiamo ancora conseguenze economiche, sociali e sanitarie. Un piano che però va oltre il mero obiettivo di ripresa, avviando la trasformare dell’Italia in un paese più sostenibile, digitale e inclusivo. 

 

Tra le sei missioni principali, quella dedicata a Inclusione e Coesione gioca un ruolo cruciale, mettendo al centro delle politiche pubbliche il benessere delle persone, con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili. Missione che mira a ridurre le disuguaglianze territoriali e sociali, rafforzare la coesione economica e sostenere i percorsi di autonomia delle persone più fragili, tra cui spiccano le iniziative dedicate alle persone con disabilità. 

 

L’investimento in “Percorsi di autonomia per persone con disabilità”

 

Tra gli obiettivi della missione, l’investimento dedicato ai percorsi di autonomia per le persone con disabilità che punta a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, offrendo loro strumenti concreti per raggiungere una maggiore indipendenza, sia dal punto di vista abitativo che lavorativo.

 

E questo grazie alla fornitura di servizi socio-sanitari comunitari e domiciliari alle persone con disabilità per garantirne l’autonomia, superando qualsiasi barriera nell’accesso all’alloggio e al mercato del lavoro. Un approccio che non si limita a un’assistenza passiva, ma promuove un modello inclusivo che considera la persona con disabilità protagonista del proprio percorso. 

 

Il piano di azione

 

Il progetto sarà realizzato dai Comuni, singoli o in associazione (Ambiti sociali territoriali), coordinati dal Ministero del Lavoro e in collaborazione con le Regioni, al fine di migliorare la capacità e l’efficacia dei servizi di assistenza sociale personalizzati, focalizzati sui bisogni specifici delle persone disabili e vulnerabili e delle loro famiglie. Dunque, è necessaria la sinergia tra istituzioni pubbliche, enti locali, organizzazioni del terzo settore e la comunità tutta. 

 

Gli interventi sono centrati sull’aumento dei servizi di assistenza domiciliare e sul supporto delle persone con disabilità per consentire loro di raggiungere una maggiore qualità della vita rinnovando gli spazi domestici in base alle loro esigenze specifiche. Ma non solo. L’investimento fornirà alle persone con disabilità o vulnerabili dispositivi ICT e supporto per sviluppare competenze digitali, per garantire loro l’indipendenza economica e la riduzione delle barriere di accesso al mercato del lavoro attraverso soluzioni di smart working.

 

Sarà così possibile ridurre le disuguaglianze sociali e territoriali, promuovendo l’autonomia delle persone con disabilità, favorire l’inclusione attiva nel mondo del lavoro e nella comunità e promuovere un cambiamento culturale, incentivando una maggiore consapevolezza sull’importanza della diversità come valore per la società.

 

Un passo significativo ma il successo di questa iniziativa dipenderà dalla capacità di trasformare le risorse stanziate in azioni concrete e misurabili. Solo attraverso un impegno collettivo è infatti possibile costruire una società dove ogni individuo possa vivere con dignità e contribuire al benessere comune.

 

di Susanna Fiorletta