PROMUOVERE L’INCLUSIONE LAVORATIVA: LE VISIONI DEL GOVERNO PER I LAVORATORI CON DISABILITÀ

Con il Ministro delle Disabilità, esploriamo le politiche attuali e le prospettive future del governo per un mercato del lavoro veramente accessibile e inclusivo

 

 

Quali sono le principali sfide che i lavoratori con disabilità affrontano nel trovare e mantenere un impiego e quali misure il governo sta adottando per affrontarle?

 

L’Italia già da tempo si è dotata di una legge importante sull’inclusione lavorativa, la legge 68 del 1999. Si tratta di una norma che, però, necessita di essere attualizzata in un contesto di cambiamento che abbiamo bisogno sviluppi nuove opportunità per le persone con disabilità, ma che soprattutto richiede di poter investire di più sui talenti e le competenze di tutti. Con l’applicazione della legge delega e con lo strumento innovativo del “Progetto di vita”, che stimola una presa in carico della persona a 360 gradi e supera le estreme frammentazioni che attualmente ci sono tra le misure sanitarie, socio sanitarie e sociali, stiamo lavorando in questa direzione. L’impegno in termini di inclusione lavorativa, formazione e risorse deve essere migliorato e approfondito. Lo scorso anno abbiamo creato un fondo per le assunzioni dei giovani con disabilità under 35 e sono profondamente convinta che, nell’attualizzazione della norma, serva introdurre un percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo attraverso figure dedicate a riconoscere quelle potenzialità da abbinare ai diversi contesti lavorativi. La sfida per il futuro è questa. 

 

Quali politiche o incentivi il governo intende introdurre per favorire l’accesso dei lavoratori con disabilità a formazione professionale e opportunità di carriera?

Stiamo lavorando molto innanzitutto per cambiare la prospettiva e lo sguardo nei confronti delle persone. È un passaggio cruciale che deve avvenire sia nei contesti lavorativi istituzionali che nei contesti lavorativi del mondo privato, del privato sociale, del Terzo settore, e coinvolgere i singoli cittadini. È fondamentale sviluppare un nuovo approccio per passare dai concetti di assistenzialismo e vittimizzazione a quelli di valorizzazione della persona con le sue potenzialità. La legge delega e l’attualizzazione dei percorsi che la implicano, ma anche i tanti altri provvedimenti messi in campo che mirano a sviluppare una responsabilità condivisa in tutte le nostre comunità, vanno esattamente in questa direzione.

Quali sono alcuni esempi di successo di iniziative o programmi che hanno migliorato significativamente l’occupazione dei lavoratori con disabilità, e come il governo intende estenderli o replicarli su scala più ampia?

Ci sono tante realtà di inclusione lavorativa che nei diversi contesti territoriali hanno avuto successo, hanno successo e si stanno ampliando. Vanno sostenuti tutti i modelli, sia quelli che attraverso il mondo privato fanno assunzioni e hanno dimostrato di farle bene, con percorsi di inclusione vera e non solo per soddisfare la norma, ma vanno sostenuti anche i modelli che applicano l’art.14 della legge 68. Serve sostenere anche le singole esperienze di enti del Terzo settore, mondo privato o istituzioni che riescono a realizzare percorsi che tengano conto dell’autonomia delle persone e della loro dignità. Questo non significa solo dare un posto di lavoro ma andare incontro alle esigenze della persona, garantire l’accomodamento ragionevole per lo sviluppo delle competenze e per le mansioni proprie che devono essere fatte da parte del lavoratore, e anche di un ambiente che sia realmente inclusivo in tutto il suo percorso e in tutta la sua durata. Il nostro Paese ha tante realtà preziose, molto diverse tra loro, servono tutti i modelli e bisogna continuare a investire con sempre più coraggio e convinzione. Oltre alla salute e al benessere, al diritto all’autonomia e alla formazione, e a una vita dignitosa, è fondamentale impegnarci insieme perché anche il diritto alla felicità venga rispettato e sia un diritto per ogni persona. 

 

Intervista a Alessandra Locatelli, Ministro delle Disabilità

 

 

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