Favorire la diversità e l’inclusione vuol dire creare luoghi di lavoro in cui le persone si sentano rispettate e in cui tutti abbiano la possibilità di crescere, oltre ogni barriera.
di Ottavia Landi, Direttore Relazioni Istituzionali di Neopharmed Gentili, Presidente del Comitato Scientifico di SuperJob
Nella storia dell’umanità la diversità è stata spesso vista come un problema o una minaccia, ma è da essa che sono nate le maggiori innovazioni culturali e sociali. Perché la diversità ci mette davanti a un confronto, con noi stessi e con l’altro, e ci aiuta a comprendere meglio il mondo che ci circonda. In una parola: la diversità è ricchezza. Ciò accade in tutti i contesti di vita e in particolare nel mondo del lavoro dove ognuno è portatore di un proprio bagaglio di esperienze, di conoscenze e di capacità che, se valorizzate, possono diventare un volano di crescita per il singolo e per tutta l’organizzazione aziendale.
Favorire la diversità e l’inclusione vuol dire creare dei luoghi di lavoro in cui le persone si sentano rispettate e apprezzate per il loro contributo e in cui ognuno abbia la possibilità di crescere e avere successo a livello professionale, oltre ogni barriera e pregiudizio. Numerose ricerche hanno inoltre evidenziato che le aziende che fanno tesoro delle diversità raggiungono anche migliori risultati economici perché un ambiente inclusivo alimenta la creatività e l’innovazione, impattando in maniera positiva sulla produttività e sulla reputazione. Per questo, un’azienda oggi non deve considerare l’inclusione come una ‘buona azione’ verso gli altri ma come un vero e proprio investimento che sostiene la strategia di crescita aziendale.
Dal nostro “osservatorio” privilegiato di SuperJob, la piattaforma di e-recruitment nata da un’idea di Neopharmed Gentili in collaborazione con Michael Page per costruire un ponte tra le persone con disabilità – o meglio con abilità speciali – e il mondo del lavoro, registriamo un cambio di passo, anche in Italia, sul fronte della Diversity & Inclusion (D&I). Tuttavia, la strada verso la piena inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità è ancora in salita. Abbracciare l’inclusione, infatti, significa andare ben oltre la conformità alle normative in materia, a partire dalla legge 68/99 sul collocamento mirato; attiene alla cultura di un’organizzazione e si traduce in un impegno concreto nel farsi portavoce dei valori dell’inclusività attraverso iniziative mirate e progetti di sensibilizzazione verso le persone e le comunità. Fare dell’inclusione un’atmosfera che si respira quotidianamente sul posto di lavoro: dovrebbe essere questo il fine ultimo delle politiche di D&I per realizzare l’obiettivo della tutela del lavoro quale strumento imprescindibile di autonomia e partecipazione alla vita pubblica.
È con questo spirito che SuperJob è stato concepito e continua ad evolversi, per essere sempre più incisivo nel capovolgere il percepito delle aziende rispetto al tema della disabilità e nel promuovere il valore dell’inclusione delle persone diversamente abili, in un gioco di squadra che coinvolge le aziende private, le istituzioni, il terzo settore e la società civile tutta. E siccome le idee migliori nascono dalla contaminazione e dall’incontro di esperienze diverse, abbiamo costituito un Comitato Scientifico multidisciplinare composto da manager di aziende impegnate nella sostenibilità sociale, opinion leader del mondo dell’associazionismo e dello sport, artisti e altri stakeholder, la cui mission è quella di favorire lo scambio di conoscenze ed esperienze per generare valore attraverso progetti di solidarietà condivisi finalizzati all’inclusione sociale e lavorativa. Senza dimenticare l’impegno in favore delle famiglie che convivono con una disabilità, per le quali SuperJob vuole essere un punto di aggregazione e di sostegno per superare le sfide della vita quotidiana e affermare il valore unico e speciale che ogni persona può dare.