“O ANCHE NO”, LA TRASMISSIONE TELEVISIVA CHE HA RIVOLUZIONATO IL DIALOGO SULLA DISABILITÀ IN ITALIA

Il programma, nato nel 2019 grazie all’intuizione di Carlo Freccero, si distingue per essere il primo dedicato alla disabilità positiva, all’inclusione e ai diritti in Italia.

 

di Paola Severini Melograni, direttrice di Angelipress.com, autrice e conduttrice di O Anche No

 

Settembre 2019: grazie a un’intuizione di Carlo Freccero nasce O Anche No, la prima, almeno fino a oggi e probabilmente anche unica, trasmissione dedicata alla disabilità positiva, all’inclusione e ai diritti. In quasi cinque anni più di 200 puntate. due spin off, dieci premi nazionali, ospiti internazionali, tra cui premi Oscar e personalità notevolissime, infine una vera e propria rivoluzione nel mondo della comunicazione italiana ed europea. 

In questa trasmissione uno degli speciali più importanti sarà trasmesso il 3 dicembre del 2020. Nel Paese, il nostro, sconvolto dal Covid, dove anche le persone senza disabilità sono terrorizzate dalla malattia e non lavorano, O Anche No manda in onda “Il lavoro è di tutti” uno speciale che ospita i segretari generali della Triplice, CGIL, CISL e UIL, e, per la prima volta, il Sindacato della Destra, l’UGL, perché il lavoro è veramente di tutti. 

Ognuno di questi quattro responsabili dei lavoratori italiani racconterà una storia di inclusione che riguarda persone con disabilità. Grazie a questi esempi virtuosi che partono proprio dalle Istituzioni che rappresentano i lavoratori si possono valorizzare le capacità residue di chi può, e deve, esprimere il suo principale diritto che è, come ci insegna l’articolo 3 della nostra Costituzione, il seguente: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Cos’è che dobbiamo veramente combattere? Dobbiamo combattere la percezione sbagliata, il fraintendimento della realtà che, come ci spiega Brendan Nyhan “differisce dall’ignoranza in quanto spesso è accompagnato da un elevato grado di certezza”. 

E qual’è questo elevato grado di certezza? Che le persone con disabilità sono inabili al lavoro. Non è vero. In questi anni lo abbiamo dimostrato, partendo dal 3 dicembre 2020, e che continuiamo a farlo valorizzando le storie buone, vere e importanti di tutti coloro che hanno una disabilità e lavorano e di chi ha scelto di far lavorare le persone con disabilità non fermandosi alla percezione sbagliata bensì cercando di risolvere, con un’attenzione diversa e con un diverso ascolto,  la scelta biunica: o pagare la multa (da sempre, purtroppo, troppo bassa) o cercare, tra i lavoratori con disabilità, il meno disabile possibile. 

Voglio chiudere questo intervento ringraziando un nuovo organo di informazione che si occupa proprio di inclusione come quello su cui scrivo ricordando due straordinarie canzoni di cui vi lascio il testo. Una è “Pigro” del mio amico Ivan Graziani, quest’anno ricordato in un anniversario importante; l’altra è la canzone sul lavoro dei Ladri di Carrozzelle, simile alla prima. 

Dopo il lavoro ci sarà la pausa e bisogna fare in modo che anche i lavoratori con disabilità possano avere i loro giusti tempi di pausa perché pensateci bene: avere una disabilità è già un impegno gravosissimo. 

Vi lascio infine una poesia di Dino Campana, forse una delle sue più belle. 

Ai lettori di questo nuovo magazine segnaliamo come poter vedere questa trasmissione così particolare: https://www.raiplay.it/programmi/oancheno

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